Palermo, Zamparini: quiescente o spento?

21.02.2018 12:37 di Calogero Parrino   vedi letture
Maurizio Zamparini
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Maurizio Zamparini
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Vulcanico. Con questo aggettivo è spesso stato descritto Maurizio Zamaparini, noto per le sue dichiarazioni fuori dalle righe ma soprattutto per il particolare rapporto con gli allenatori. Nei quindici anni di presidenza del Palermo, come evidenzia TuttoPalermo.net, se ne sono alternati 31: da Roberto Pruzzo (che pochi ricordano perché rimase sulla panchina rosanero appena un giorno) all’attuale mister Bruno Tedino. Emblematica è stata la stagione 2015/2016, in un anno si avvicendarono: Giuseppe Iachini, poi Davide Ballardini, poi Fabio Viviani, Guillermo Baros Schelotto, che per cause burocratiche non poté sedersi in panchina e prima Giacomo Tedesco e poi Giovanni Bosi ne fecero da prestanome; dimessosi, arrivarono ancora Iachini, poi Wlter Novellino e di nuovo Ballardini. Senza considerare i prestanome, sono sette cambi in panchina per cinque allenatori, record nella storia della Serie A. Una sindrome da "esonero compulsivo" dalla quale sembra però essere guarito. Dopo la sconfitta di Perugia, la terza consecutiva, tutti si aspettavano il classico copione dell’imprenditore friulano: squadra mandata in ritiro con tanto di sfuriata nei confronti dei giocatori ed ultimatum o addirittura esonero dell’attuale tecnico. Ed invece nulla di tutto ciò. Nel sereno clima del ritiro di Coccaglio, il Patron rosanero si è limitato a ricordare l’importanza del raggiungimento dell’obiettivo finale, la Serie A. La domanda ora sorge spontanea: Zamparini, come un vulcano quiescente, sta attraversando una fase di riposo ed è pronto ad esplodere al prossimo risultato negativo o la sua fame da mangia allenatore si è definitivamente spenta?