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FIGC, Gravina: "Martedì si decide il futuro. Se iniziamo a maggio possiamo finire i campionati"

di Aldo Sessa

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato dalle colonne del Corriere dello Sport, dando le linee guida attraverso cui la Federcalcio intende muoversi negli incontri con la UEFA per gli Europei ma anche sulla possibilità di concludere il campionato. Queste le sue dichiarazioni, evidenziate per voi da TuttoPalermo.net: “Decidere se gettare in mare gli Europei, o piuttosto il campionato e le Coppe? Lo decidiamo martedì. Tutti dobbiamo mettere prima la salute e poi far prevalere il buon senso. E il buon senso dice che difendere un solo grande evento europeo, programmato per giugno, sarebbe un errore strategico. Salvare il campionato? Beh, io mi accontenterei di salvare la salute di tutti gli uomini di sport, anzitutto. Poi ho fiducia di salvare anche i campionati. Abbiamo una dead line. È il 30 giugno. Scadono contratti, assicurazioni, licenze. Finisce l’anno calcistico. Andare oltre significa introdurre modifiche regolamentari del tutto eccezionali. Quanti giorni servono per concludere i tredici turni mancanti della serie A? Dai 45 ai 60 giorni. In due mesi portiamo tutto a termine con certezza. Se pure iniziamo a maggio, si può fare. Riapertura dopo il 3 aprile? Credo che aprile sarà ancora in parte un mese di sofferenza, e in parte di accompagnamento alla ripresa delle attività. Ma non ho la sfera di cristallo. Scudetto? Tutti pensano che l’unico problema sia quello di assegnare lo scudetto. Ma noi dobbiamo stabilire chi va in Champions e in Europa League, chi retrocede in B, chi sale in A, chi retrocede in C e chi sale in B. Le sembra poco? Lo scudetto c’entra, perché in via teorica si potrebbe anche non assegnare il titolo, ma tutto il resto si deve stabilire. Rinunciare a promozioni e retrocessioni sarebbe una violazione degli interessi soggettivi di tante società. Penso che congelare una classifica sia un errore da evitare perché il valore della competizione va salvaguardato. Dobbiamo dare delle chance a chi ha investito tanto su un obiettivo sportivo. Vuol dire giocare il più possibile. Portarci avanti col campionato e finirlo, se possibile. Dobbiamo trovare una formula che salvi la competizione. Playoff e playout? Non tutti concordano, mi pare normale. Chi punta a vincere o a salvarsi preferirebbe giocarle tutte. E ha ragione. Ma in questo momento nessuno ha la certezza di poter fare una cosa piuttosto che un’altra”.