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Palermo, Andelkovic: "Se fossi stato un difensore della Juventus su Toni..."

di Marco Di Girolamo

Il difensore del Palermo Sinisa Andelkovic è stato intervistato dai microfoni del quotidiano il Corriere dello Sport, parlando di molti temi, ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: "Noi non siamo il Sassuolo. Siamo il Palermo, con la nostra personalità, con pregi e difetti. Ma è un allarme che ci obbliga alla massima attenzione. Un solo punto conquistato e potevano essere sei, qualcosa non quadra. Non vediamo l'ora di ricominciare. Palacio? In questo momento, tutto quello che Icardi tocca diventa oro. Ha l'ambizione e la sfrontatezza dei giovani ed è al top. Lo rispettiamo ma vogliamo fermarlo. Del resto più l'avversario è devastante, più bravura si chiede al difensore e al resto della squadra. Il nostro obbligo, dare tutto davanti ai tifosi, senza pensare ad altro. Lavoriamo da due stagioni per fare punti e risultati di prestigio, vogliamo cancellare subito i due incidenti di percorso. Errori? E' vero li abbiamo commessi, così come è vero che serve un attimo di tempo per capire che la A non è la B. Il presidente ha il diritto di dire quello che vuole. Il mio fallo su Toni se fossi stato un difensore della Juventus, tanto per dire, non mi avrebbero fischiato contro. In questi casi danno sempre ragione a chi difende. Fin dal primo corner, Toni protestava ma in area da che mondo è mondo attaccanti e difensori si abbracciano. Non ho mai affrontato l'Inter. Il mio più grande rimpianto la finale di Coppa Italia proprio contro l'Inter. Avrei voluto esserci, ero in tribuna contento per il traguardo raggiunto, non per la mia poltrona vip. Sarebbe stato il momento clou della carriera. Anche in campionato, il debutto contro l'Inter saltò per un nonnulla, nel gennaio del 2011. Delio Rossi mi disse di spogliarmi, poi il Palermo dal 2-0, finì per andare sotto e allora dovetti rimettermi in panchina. La situazione del Mister Giuseppe Iachini? Gli allenatori rischiano qualcosa se perdono, poi se vinci nessuno dice più nulla. Qui la situazione è serena, c'è chi ha perso due partite eppure non si parla di panchina a rischio. Il mio rinnovo? Se ne occupa il mio procuratore, a me farebbe piacere restare, vediamo come andranno le cose. Non ci penso, quando ci saranno novità, verrò informato e vi informerò. Per ora il telefono è muto".