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PEC, arriva la spunta blu: ecco di cosa si tratta

di Rosario Carraffa

La PEC italiana si evolve normativamente, verso un sistema di comunicazione utilizzabile a livello europeo e con maggiori standard di sicurezza in termini di utilizzo della casella e di attendibilità dei soggetti coinvolti nella corrispondenza (mittente e destinatario). Secondo le regole tecniche recepite da AgID, in coerenza con il Regolamento europeo n. 910/2014 (eIDAS) e con gli standard emanati da ETSI, la PEC tradizionale si prepara a diventare uno strumento di scambio sicuro di comunicazioni elettroniche, con valore legale riconosciuto in tutti gli stati europei. Il nuovo standard ETSI si applica a tutte le caselle PEC. Tutte le PEC, anche quelle già attive, dovranno rispettare infatti lo standard ETSI REM (Registered Electronic Mail) che definisce la PEC Europea. Sarà necessario adeguare la propria casella PEC, in coerenza con le tempistiche indicate da AgID, per evitare che diventi inutilizzabile. Il primo dei requisiti della PEC Europea è l'identificazione del titolare della casella; una volta effettuata l'identificazione, la casella otterrà da subito una Spunta Blu visibile dai destinatari sui messaggi inviati, come garanzia della conformità europea.

L’adozione dello standard ETSI sui sistemi REM è un passo significativo sia per rendere la PEC interoperabile con gli altri recapiti certificati adottati in Europa, sia per aiutare a diffondere questo strumento “made in Italy” anche al di fuori del nostro paese. 

La PEC europea è alle porte ed è obbligatoria. C’è tempo fino al 2024 per adeguare la PEC agli standard europei (la data esatta verrà individuata da un DPCM di prossima emanazione): altrimenti, non si potranno più inviare e ricevere messaggi certificati e con pieno valore legale.