Palermo, Giammarva: "Fiduciosi per il ricorso"

25.07.2018 09:52 di  Claudio Puccio   vedi letture
Palermo, Giammarva: "Fiduciosi per il ricorso"
TuttoPalermo.net
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il Presidente rosanero Giovanni Giammarva è stato intervistato dal Giornale di Sicilia e ha parlato della situazione relativa al caso Parma e alle prossime mosse a riguardo, ecco le sue parole evidenziate da TuttoPalermo.net: "Il ricorso sul caso Parma è fatto. Mi aspetto una squadra serena. Foschi e Tedino stanno facendo un ottimo lavoro, i ragazzi sono tranquilli. Anche loro si rendono conto di dover avanti e giocare, per migliorarci. Dopo questa sentenza, siamo più forti in appello. Hanno riconosciuto l’illecito, è chiaro che il dispositivo sia un po’ debole. A mio parere oltre agli illeciti sportivi possono ravvisarsi altre ipotesi di reato, quindi le Procure territorialmente competenti potrebbero aprire de fascicoli d’ufficio e indagare su quanto è accaduto. Anche per capire se certi messaggi siano stati trasmessi tra più soggetti. Si potrebbero scoprire altri fatti. Dissequestro? Ho accolto la sentenza con serenità. L’indagine su di me è giusta e va portata avanti. L’unica cosa che non condivido sono le modalità ma la Procura deve essere libera di indagare. Il sequestro di questi soldi non ha mai messo in difficoltà la società. Ribadisco che non hanno trovato il conto in rosso, hanno trovato più di un milione nelle nostre casse e ciò dimostra che la nostra società non sia insolvente. Non ci sono i sintomi di uno stato di insolvenza, cercato da due anni senza ancora essere trovato". A tal proposito, Giammarva tende nuovamente la mano ai pm, per una collaborazione che il Palermo è pronto a portare avanti: "La Procura deve essere libera di fare ciò che ritiene necessario. Noi siamo trasparenti, indaghino pure, siamo anzi a loro disposizione per qualsiasi cosa. Possiamo aprire un canale di collaborazione a costo zero per i cittadini". Un'ultima battuta sulle recenti dimissioni di Enrico Cataldi il "super Procuratore" del CONI che ha parlato della presenza di "una lobby delle Federazioni: "Per me sono un segnale, anzi, un forte sintomo. Non voglio aggiungere altro".