Palermo, Lucchesi: "Sono stati giorni di tensione, è stato come vincere una finale. Futuro di Rossi e Foschi? Parlerò con loro a breve"

31.05.2019 10:30 di  Aldo Sessa   vedi letture
Palermo, Lucchesi: "Sono stati giorni di tensione, è stato come vincere una finale. Futuro di Rossi e Foschi? Parlerò con loro a breve"
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© foto di Francesco Paolo Palazzo/TuttoPalermo.net

Fabrizio Lucchesi, direttore generale del Palermo, è stato intervistato da la Repubblica-Palermo, parlando di quello che è stato (gli ultimi giorni intrisi di atti giudiziari), e di quello che sarà, con il futuro dei rosanero in vista della prossima stagione di Serie B. Ecco quanto evidenziato da TuttoPalermo.net: "Gli ultimi giorni li ho vissuti veramente male. Le cose sono due: o sono invecchiato oppure mi sono talmente affezionato a questo progetto da soffrire. Sono stati giorni di tensione come devi giocare una finale. Per due notti, prima della vigilia della sentenza, non sono riuscito a dormire. Alla fine è stato come vincere un campionato perché di questo si è trattato. Eravamo in serie C e siamo tornati in serie B. Se ho avuto paura? Devo confessarle di sì. Avevamo subito una punizione abnorme. In pratica avevamo perso una categoria e mezzo, visto che ci era stato impedito di partecipare ai play-off ed eravamo stati cacciati direttamente in serie C. Avevo fiducia nel lavoro della nuova società e dei legali, ma frequento questo mondo da troppo tempo per non sapere come vanno i processi della giustizia sportiva dove entri papa ed esci cardinale. Invece devo dire che la corte ha avuto coraggio. Non c'è mai un giudizio facile, ma questa sentenza almeno ci restituisce un poco di quello che ci era stato tolto. Ho visto reagire la città con grande fermezza, compostezza e civiltà. Mi ha colpito molto la tifoseria e colgo l'occasione per ringraziarla. I nostri tifosi hanno fatto sentire la loro voce ma lo hanno fatto senza alzare mai i toni, senza un incidente, senza creare un solo problema. È stato un grande messaggio il fatto che la città intera, dalle forze politiche e quelle economiche e delle professioni, si sia schierata a difesa del Palermo. La Serie C? Sarebbe stato un bagno di sangue in tutti i sensi. Arkus aveva chiaramente detto che non si sarebbe tirata indietro, ma è evidente che tutto sarebbe stato rivisto al ribasso. Un'atmosfera non piacevole che ho percepito anche vivendo a contatto con i dipendenti allo stadio. La serie C sarebbe stato un inferno: ricordo a tutti che, per esempio, il Napoli ci ha messo due anni per risalire in serie B. Il problema è proprio culturale: il Palermo non può immaginarsi in serie C, il Palermo deve immaginarsi in serie A. L'obiettivo sportivo della società è riportare subito la squadra in serie A. Insieme a questo c'è però quello economico che ci sta molto a cuore. Dobbiamo risanare i conti e ridare al Palermo quella stabilità e quella serenità che negli ultimi anni aveva perso. Se dovessi scegliere tra serie A e i conti risanati opterei senza dubbio per i secondi. Abbiamo visto che ogni risultato sportivo è a rischio se non sei a posto con i bilanci. Una società sana invece può sempre programmare il suo futuro. Scetticismo al nostro arrivo? Adesso possiamo dire che Arkus ha già vinto il suo primo campionato perché il Palermo di Zamparini era in serie C e quello di Arkus invece è in serie B. In questi giorni ho visto con quante dedizione la famiglia Tuttolomondo e i dirigenti del club abbiano messo da parte tutti gli altri affari per concentrarsi sul Palermo. Per fortuna se c'è qualcuno che ha scommesso sul fallimento del Palermo, si è sbagliato di grosso. A questo stiamo già lavorando da tempo. Da giorni ho iniziato la mia ricognizione all'interno della società che ci permetterà di programmare il futuro. Foschi? Voglio capire le sue idee e confrontarci sul programma. Devo capire se le sue metodologie lavorative coincidono con le mie. Rossi? L'ho già incontrato e ci rivedremo.  Lo stimo moltissimo come allenatore e come uomo. Se sarà ancora l'allenatore del Palermo? Non lo so. Ho necessità di incontrarlo ancora e di confrontarmi con lui e spero di sbagliare il meno possibile nelle decisioni che prenderò. Innanzitutto però lo ringrazio per il lavoro che ha fatto.  Portare la squadra ai play-off è stato un buon risultato. Rinforzi? Prima di parlare di calciatori dobbiamo sciogliere il nodo allenatore. Posso dirle che l'identikit dei calciatori che prenderemo è quello di atleti funzionali a un Palermo 2.0. Vogliamo gente funzionale al progetto che nasce. Vogliamo chiudere con il passato e aprire un nuovo ciclo. In tutti i sensi".