Banche, addio agli assegni?

04.03.2023 18:50 di  Rosario Carraffa   vedi letture
Banche, addio agli assegni?

Intesa Sanpaolo è la prima banca che vuole rottamare gli assegni bancari, infatti con un comunicato inviato a tutti i propri correntisti ha scritto, come evidenzia TuttoPalermo.net: "Ti ricordiamo che a partire dall'8 maggio non potrai più utilizzare il tuo libretto degli assegni... Ti informiamo inoltre che, a partire dalla stessa data, potrai effettuare online bonifici istantanei senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico Italia". Ai clienti che dopo l’8 maggio desiderino continuare a pagare tramite assegno bancario, sarà consentito farlo. Si calcola che solo l'1% dei pagamenti non in contanti avviene con assegno. La quota scende anno dopo anno; basti pensare che nel 2013 si attestava al 5%. Ormai rimpiazzato da pagamenti digitali, carte, app e home banking, il sistema andrà via via in pensione.

L’assegno bancario è un titolo esecutivo normato dal Codice Civile. L’assegno bancario è titolo di credito, emesso all’ordine o al portatore, con il quale il titolare di un conto corrente (traente) ordina alla propria banca (trattario) di versare una determinata somma di denaro a favore di un’altra persona (beneficiario). Chi lo emette, diventa legalmente debitore nei confronti del creditore intestatario. Questi ha tempo fino a 8 giorni dalla data di emissione per riscuoterlo, se la riscossione avviene nello stesso Comune in cui c’è stata l’emissione; fino a 15 giorni, se avviene in un Comune differente. Scaduto il termine, il debitore può revocare l’assegno. Questo non significa che il debito sarà estinto, ma che non potrà più essere saldato tramite il titolo emesso. Se il creditore si presenta entro i termini per riscuotere l’assegno bancario in suo possesso e sul conto corrente del debitore non esistono sufficienti fondi di provvista per procedere al pagamento, ha titolo per chiederne il protesto attraverso un pubblico ufficiale quale un notaio o un ufficiale giudiziario o un segretario comunale. Il debitore avrà 60 giorni per pagare.

Le altre banche, almeno per il momento, non sembrano voler seguire l’esempio di Intesa Sanpaolo.