Palermo, arresti domiciliari richiesti per Zamparini

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Il tribunale del Riesame di Palermo ha accolto il ricorso della Procura della Repubblica di Palermo, disponendo gli arresti domiciliari per il patron rosanero, Maurizio Zamparini, accusato di riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita e falso in bilancio. Per i giudici del Riesame esistono a carico dell’imprenditore friulano sia i gravi indizi di colpevolezza che le esigenze cautelari. I giudici si sono espressi anche sulla richiesta di interdizione dell’ex presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, e sul sequestro dei 49 milioni di euro. Per entrambe le misure è stato confermato il provvedimento del Gip Fabrizio Anfuso che aveva rigettato l’iniziale richiesta della Procura. Stessa decisione anche per le altre due persone coinvolte nell’inchiesta: la segretaria, Alessandra Bonometti, e Anastasio Morosi. Alla U.S. Citta’ di Palermo S.p.A., persona giuridica, è stato contestato l’illecito amministrativo che deriva dal reato di autoriciclaggio che sarebbe stato commesso da Zamparini. Il provvedimento, che comunque non è esecutivo fino alla pronuncia della Cassazione, era stato negato in passato dal gip.